Diabete Mellito
- Febbraio 5th, 2018
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- amarugom
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Il diabete mellito è una malattia cronica del metabolismo caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue.
Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulinache consente all’organismo di utilizzare il glucosio per i processi energetici all’interno delle cellule.
Quando l’insulina è prodotta in quantità non sufficiente dal pancreas oppure le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale(iperglicemia) favorendo così la comparsa del diabete mellito.
La diagnosi di Diabete è certa con un valore di glicemia di 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio.
L’insulina è un ormone secreto dalle isole di Langherhans del pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Tutti gli zuccheri semplici e complessi (amidi), che vengono assunti con l’alimentazione, sono trasformati nel corso della digestione in glucosio, il quale rappresenta la principale fonte di energia per i muscoli e gli organi.
Affinché il glucosio possa fare il suo ingresso nelle cellule ed essere utilizzato come “carburante”, è necessaria la presenza dell’insulina.
La concentrazione di glucosio nel sangue si misura con la glicemia.
In soggetti sani, che hanno una vita regolare e un’alimentazione corretta, generalmente nell’arco della giornata i valori della glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl.
A digiuno, i valori glicemici possono variare dai 70 ai 110 mg/dl; tra 110 e 125 mg/dl si tratta di condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG), una condizione che dovrebbe invitare il paziente a porre maggior attenzione al suo stile di vita e in particolare alla sua alimentazione.
Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl, secondo l’American Diabetes Association , sono da considerarsi indicativi di diabete.
La diagnosi di Diabete è certa con un valore di glicemia di 200 mg/dl, rilevato in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio.
Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono, invece, la ridotta tolleranza al glucosio (IGT). IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un Diabete conclamato.
Nel linguaggio comune con il termine diabete ci si riferisce solitamente diabete mellito. In realtà esiste un’altra condizione patologica detta diabete insipido. Queste due patologie non hanno né cause, né sintomi in comune tranne il fatto di presentare abbondanti quantità di urine.
Il rischio peggiore per i pazienti affetti da diabete mellito è la possibilità che la patologia possa degenerare nelle “complicanze”, spesso legate alla durata e al compenso metabolico.
Al fine di contrastare o ritardare l’insorgere di complicanze, il controllo dei valori della glicemiaè fondamentale per evitare picchi di ipoglicemiaeiperglicemia.
A questo scopo è fondamentale il monitoraggio continuo del compenso metabolico attraverso la valutazione dei valori dell’emoglobina glicata (che fornisce un’indicazione retrospettiva dell’andamento della glicemia nelle precedenti 6-8 settimane) e l’autocontrollo domiciliare della glicemia (che permette di individuare con precisione l’intensità e i momenti in cui si verificano gli scompensi metabolici permettendo così di perfezionare la terapia sulla base dei risultati).
Il diabete può determinare complicanze acute o croniche.
Nello sviluppo delle complicanze interagiscono vari fattori, alcuni non modificabili come quelli genetici, etnici o la durata della malattia, altri modificabili come fumo, ipertensione e obesità.
Il rischio di complicanze può essere fortemente ridotto prima di tutto mantenendo sotto stretto controllo la glicemia e la pressione arteriosa, e con una gestione aggressiva dei fattori di rischio cardiovascolari.
Il diabete può determinare complicanze acuteocroniche.
Le complicanze acute sono più frequenti nel diabete tipo 1 e sono dovute alla carenza o assenza di insulina.
Nel diabete tipo 2, invece, sono più rare, ma sono molto frequenti le complicanze croniche che possono interessare diversi organi e tessuti come occhi, reni, cuore, vasi sanguigni e nervi periferici.