Malattia scheletrica caratterizzata da una riduzione della resistenza ossea che predispone a un aumento del rischio di frattura
La resistenza ossea riflette l’integrazione di due proprietà fondamentali: la massa e la qualità dell’osso
Sull’osso agiscono decine di ormoni che ne regolano la densità e che se alterati posso determinare o peggiorare l’ osteoporosi.
Il rischio di frattura dipende da una interazione tra resistenza ossea e trauma, molto frequentemente determinato da una semplice caduta.
La resistenza ossea dipende sia da fattori quantitativi, come la massa, sia da fattori qualitativi, come geometria, microstruttura, turnover, composizione cristallina e organica della matrice. L’entità del trauma è in rapporto al tipo di caduta, alla efficacia delle reazioni protettive e alla possibilità di dissipare l’energia del trauma, legata ad es. allo spessore dei tessuti molli.
Tutti i fattori che condizionano il rischio di caduta tendono ovviamente ad aumentare la probabilità di fratture.
Densità ossea e rischio di frattura
Gli studi biomeccanici in vitro ed ex vivo hanno dimostrato che la densità ossea spiega fino all’80% della resistenza ossea
Grandi studi epidemiologici prospettici hanno mostrato una consistente relazione tra densità ossea e rischio di frattura; in generale, la riduzione di una deviazione standard della densità ossea aumenta di 1.5-2.5 volte il rischio di frattura (grado di evidenza I; UK Royal College of Physicians, 1999)
La relazione tra densità ossea e fratture è simile o più forte di quella presente tra fattori di rischio largamente accettati e altre patologie (colesterolemia, ipertensione).
Fattori di Rischio Clinici Indipendenti BMD
Cosa sono:
- Caratteristiche Cliniche del paziente che peggiorano aspetti correlati al rischio di frattura “indipendentemente ed indipendenti” dal valore di densità minerale ossea.
Quali sono:
- Anamnesi positiva per frattura da fragilità dopo i 40 anni
- Anamnesi familiare positiva per frattura di femore
- Uso di Corticosteroidi
- Anamnesi positiva per Artrite Reumatoide
- Abitudine al fumo attuale
- Indice Massa Corporea ≤ 20 kg/m2
- Intake alcool ≥ 3 unità giorno
MECCANISMI PATOGENETICI DELL’OSTEOPOROSI LEGATI ALL’ETA’
Deficit Locali:
- Attività osteoblastica
- TGFb1
Deficit Sistemici:
- Vit D
- androgeni surrenalici
- mobilità /carico
- alimentazione / assorbimento
MECCANISMI PATOGENETICI DELL’OSTEOPOROSI LEGATI ALLA MENOPAUSA (deficienza estrogenica)
Locali (diretti):
– elevati livelli di fattori locali (citochine)
– elevato turnover
- Sistemici (indiretti):
– assorbimento calcio intestinale
+ calcio escrezione renale
+ Aumentata sensibilità al PTH





CONCLUSIONI
- Nell’osteoporosi la fragilità scheletrica e la conseguente suscettibilità alle fratture dipendono sia da una riduzione quantitativa della massa ossea che da una sovvertimento qualitativo del tessuto osseo.
- Nell’osteoporosi primitiva la carenza estrogenica (con l’invecchiamento) rappresenta la causa principale di queste modificazioni quantitative e qualitative a carico dello scheletro
- Per effettuare una prevenzione efficace, e poter diagnosticare in tempo una iniziale osteoporosi devono essere fatti gli esami di primo livello ed una MOC.