Autocontrollo tiroideo

Noi siamo i primi conoscitori di noi stessi per cui se notiamo cambiamenti nel nostro aspetto fisico o avvertiamo sintomi anche lievi (che spesso almeno all’inizio difficilmente attribuiamo ad un malfunzionamento tiroideo) si può provare con un cambiamento dello stile di vita alimentare scegliendo alcuni alimenti che aiutino la tiroide ed evitandone altri che la rallentino ulteriormente.

 Andranno poi logicamente eseguiti gli esami del sangue per valutare la funzione della nostra ghiandola tiroidea e vedere se ci troviamo difronte ad una patologia tiroidea o meno .

Vi sono diversi sintomi e segni fisici che possono far sospettare uno squilibrio funzionale della ghiandola. Vediamoli assieme :

  • Difficoltà a dimagrire nonostante le diete; tendenza a ingrassare sull’addome
  • Polpacci gonfi, mani e piedi freddi;
  • Palpebre gonfie e borse sotto gli occhi soprattutto la mattina, viso paffuto e con tendenza al doppio mento, diradamento delle sopracciglia;
  • Capelli secchi, fragili, ruvidi, caduta diffusa, unghie fragili e a lenta crescita;
  • Scarsa sudorazione anche al caldo;
  • Intolleranza al freddo;
  • Addome gonfio, stitichezza;
  • Pelle secca, pallida e ruvida, con ipercheratosi follicolare (aspetto granuloso) soprattutto sulle braccia, gomiti squamosi;
  • Stanchezza mattutina, sonnolenza, mancanza di memoria, tendenza alla depressione, rigidità articolare;
  • Livelli di colesterolo aumentati;
  • Vulnerabilità alle infezioni, micosi recidivanti, dermatiti atopiche;
  • Alterazioni mestruali;

Qualora questi sintomi siano presenti  e in forma marcata, è fondamentale rivolgersi all’endocrinologo per un controllo accurato dei parametri di funzionalità tiroidea ed ecografia alla ghiandola. 

Se i sintomi sono lievi, e quando la pigrizia tiroidea procura ricadute solo “estetiche”, possono essere di aiuto la fitoterapia e alcuni accorgimenti nutrizionali che stimolano la tiroide a ritornare a funzionare correttamente.

Se gli esami denotano invece un rallentamento più marcato della funzionalità tiroidea andrà avviata una terapia ormonale sostitutiva.

La valutazione di quanto la tiroide funziona meno andrà sempre fatta tenendo presente l’età del Paziente.

Con il passare degli anni infatti la tiroide tende fisiologicamente a ridurre la propria funzione ed il TSH (ormone ipofisario che regolare la tiroide e che viene utilizzato per un  primo screening di funzionalità tiroidea) tenderà lentamente a salire.

Cosi come un TSH normale ma superiore a 2,5-3 in Pz di giovane età, pur essendo ancora normale, indica la tendenza, che andrà controllata con ulteriori e successive analisi, della tiroide a rallentarsi, di converso un TSH di 4-5 anche se al limite alto della norma, è da considerarsi nomale in pazienti ottantenni.

Effetti Metabolici dell’Ipotiroidismo

Effetti Metabolici dell’Ipotiroidismo

  • Diminuzione del consumo di ossigeno e della produzione di calore, con riduzione del metabolismo basale
  • Ridotta tolleranza al freddo
  • Frequente aumento di peso, che non e’ tanto dovuto all’aumento dell’adipe, quanto alla imbibizione di glicosoaminoglicani in tutti i tessuti
  • Ateromatosi diffusa

“There was edema of the skin….much serious effusion in the pericardium… the hearth was large….the arteries were everywere thickened, the larger ones atheromatous.”

Dr. W. Smith Greenfield, 1878

IPOTIROIDISMO CONCLAMATO: EFFETTI  CARDIOVASCOLARI

  • Disfunzione diastolica: compromissione delle fasi precoci del processo di riempimento diastolico ventricolare
  • Ridotta tolleranza all’esercizio fisico e ridotta funzione cardiaca da sforzo
  • Ipertensione diastolica, con aumento delle resistenze vascolari periferiche
  • Aumento dell’omocisteina e della proteina C reattiva
  • Disfunzione endoteliale con ridotta disponibilita’ ossido nitrico Associata miopatia, con aumento (anche spiccato) CPK.

IPOTIROIDISMO: EFFETTI SUL METABOLISMO LIPIDICO

Prolungata emivita del  colesterolo LDL circolante per diminuito catabolismo :

  • Ridotta attivita’ della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo e della lipasi epatica con riduzione della clearance delle LDL
  • Ridotta espressione del recettore epatico delle LDL

Inoltre, aumento frazione di LDL ossidate e aumento di Lp(a), piu’ aterogene.

Il TRATTAMENTO SOSTITUTIVO dell’IPOTIROIDISMO CONCLAMATO MIGLIORA TUTTI QUESTI PARAMETRI

  • Iniziare con basso dosaggio (12.5-25 μg/die di T4) con aumento molto graduale (12.5-25 μg ogni 4 settimane), specie in presenza di cardiopatia (rischio di peggioramento angina e aritmie)
  • Target: mantenere il TSH tra nella norma (range ottimale 0.5-2.5 μU/ml)

IPOTIROIDISMO SUBCLINICO:

Livelli sierici di TSH superiori alla norma in presenza di FT3 e FT4 normali.

Prevalenza:

  • 4-10 % della popolazione generale
  • 7-26 % della popolazione anziana
  • Piu’ del 75 % dei pazienti con ipotiroidismo subclinico ha TSH compreso tra 5-10 μU/ml
  • Il 50-80 % dei pazienti presenta positivita’ degli anticorpi anti-perossidasi
  • la presenza di gozzo e’ due volte piu’ frequente rispetto alla popolazione generale.

RISCHIO ATEROSCLEROTICO  nell’IPOTIROIDISMO SUBCLINICO: Studi Epidemiologici

  • Studio di Wickham : non associazione con rischio cardiovascolare (Tunbridge et al, Clin Endocrinol, 1977).
  • Cardiovascular Health Study: non differenze tra eutiroidei e pazienti con ipotiroidismo subclinico (Ladenson, Thyroid, 1994)
  • Studio di Rotterdam: elevata prevalenza di aterosclerosi nei pazienti con ipotiroidismo subclinico e associazione con rischio cardiovascolare (Hak et al, Ann Intern Med, , 2000)
  • Studio di Busselton: correlazione positiva tra TSH/colesterolo totale e LDL; correlazione negativa tra FT4/colesterolo totale e LDL (Walsh, Clin Endocrinol, 2005)

CONCLUSIONI

  • VISTA LA RELAZIONE TRA AUMENTO del COLESTEROLO totale e LDL e l’IPOTIROIDISMO, ANCHE NELLA SUA ESPRESSIONE SUBLINICA,  E’  NECESSARIO UN CONTROLLO di TSH e FT4 in TUTTI I PAZIENTI DISLIPIDEMICI.
  • SE SI RISCONTRA UN IPOTIROIDISMO, GLI ACCERTAMENTI ANDRANNO COMPLETATI CON :
• un ulteriore controllo di conferma dei valori di  FT3, FT4, TSH
• la determinazione degli anticorpi anti-tireoperossidasi
• l’ecografa tiroidea
  •  IL TRATTAMENTO SOSTITUTIVO con L-TIROXINA  DEVE PRECEDERE L’AVVIO A TERAPIA CON STATINE, perche’ puo’ portare, unitamente ad una adeguata educazione alimentare, ad una correzione della dislipidemia. I parametri lipidici andranno ricontrollati a TSH normalizzato.

Ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è la malattia tiroidea più frequente, si caratterizza per una ridotta attività della ghiandola tiroidea con ormoni tiroidei liberi circolanti ridotti e TSH tendente all’aumento.

Può essere primitivo o secondario ad altre malattie o terapie mediche (Cordarone, interferone, litio…); come cause si riconosce in primis la carenza iodica, la tiroidite di Hashimoto, post intervento chirurgico alla tiroide, i difetti dell’ ormonogenesi tiroidea e la resistenza agli ormoni tiroidei.

I sintomi principali sono stanchezza, faticabilità, aumento di peso, ritenzione di liquidi, alterazioni mestruali, perdita di capelli, affanno, palpebre gonfie, stitichezza …ossia tutta una serie di sintomi in cui si ha un rallentamento generalizzato del metabolismo.

I criteri di sospetto, a parte i suddetti sintomi ,sono anche di natura biochimica ossia osservabili dagli esami del sangue quali colesterolo aumentato,aumento di CPK (iopatia ipotiroidea), aumento di GOT-GPT, anemia normocromica o microcitica (scarso assorbimento di ferro) o anemia macrocitica ( scarso assorbimento vitamina B12 ).

Una volta fatta diagnosi di ipotiroidismo (con dosaggio di Ft3-Ft4 e TSH ) è necessario eseguire dosaggio di TPO-TGA per escludere come causa la tiroidite di Hashimoto, ed eseguire sempre un ecografia tiroidea in quanto alla ridotta funzione della ghiandola tiroidea si associano molto spesso alterazioni della morfologia tiroidea con la presenza di noduli tiroidei. (si rimanda al capitolo noduli tiroidei per la loro trattazione).

A questo punto la terapia và iniziata dando dall’esterno quello che la tiroide non è più in grado di produrre ossia gli ormoni tiroidei; la terapia sostitutiva si basa sulla somministrazione di L-Tiroxina (Eutirox, Tirosint) circa 1,2 / 2 mcg/die pro Kg peso.

Il dosaggio è logicamente variabile da paziente a paziente, a seconda del grado di ipotiroidismo, età, presenza di altre patologie e soprattutto a seconda della causa che ha scatenato l’ipotiroidismo.

Negli anziani o cardiopatici gravi si inizia sempre con dosaggi più bassi .

Ricordiamo che nel caso dell’Eutirox  va assunto la mattina a digiuno circa 20-30 minuti prima di colazione, non assumendo a colazione prodotti integrali, calcio o fermenti lattici.

Se si opta invece per la soluzione orale Tirosint si può assumere sublinguale in qualsiasi momento della mattina e si può mangiare già dopo 4-5 minuti.

Gli esami di controllo Ft3-Ft4 e TSH generalmente vanno eseguiti circa 3 mesi dopo l’avvio della cura.

Ricordiamo in ultimo che la mattina degli esami non và assunto il farmaco!