Osteoporosi – Esami

I sintomi che potrebbero indicare la presenza di osteoporosi o fragilità ossea sono:

        • mal di schiena.
        • perdita di altezza.
        • perdita di un dente.
        • postura incurvata.
        • frattura ossea.

L’esame standard per valutare la densità ossea è sempre stata la MOC Dexa.

Da qualche anno è disponibile una metodica innovativa validata a livello nazionale che consiste nella MOC ad ultrasuoni della colonna e del femore (da non confondere con la MOC calcaneare che ha poca validità ).

MOC ad ultrasuoni R.EM.S . Echolight

La validazione clinica della metodica è stata ottenuta attraverso studi su oltre 10.000 soggetti reclutati nei più importanti centri per la diagnosi dell’osteoporosi in Italia e in Europa e avvalendosi della guida di un comitato scientifico costituito da autorevoli opinion leader italiani e internazionali. Il dispositivo ha, inoltre, ottenuto tutte le certificazioni standard, il marchio Ce e le principali certificazioni nel mondo, compresa quella rilasciata dalla Fda americana.

L’enorme vantaggio rispetto alla MOC a raggi x è appunto che questa metodica non emette radiazioni per cui è possibile ripetere l’esame frequentemente , senza esporre i pazienti al rischio di radiazioni.

Il servizio di MOC ecografica con Echolight, il più avanzato densitometro osseo che permette di valutare la micro-architettura ossea e di effettuare la diagnosi di osteoporosi senza esporre il paziente a radiazioni.

L’innovativa tecnologia, che sfrutta i segnali a radiofrequenza acquisiti durante una scansione ecografica, rende l’indagine più semplice, non invasiva e pertanto totalmente senza controindicazioni.

L’esame valuta la resistenza ossea in corrispondenza delle vertebre lombari e del collo del femore, particolarmente predittivi per il rischio di fratture.

Il protocollo richiede pochi minuti ed il risultato dell’esame è immediato.

La MOC a ultrasuoni ha un ruolo chiave nella prevenzione di una patologia, l’osteoporosi, che si manifesta in modo graduale e senza sintomi. Poiché la riduzione della massa ossea può avere inizio prima dei quarant’anni, l’attività di screening dell’osteoporosi dovrebbe iniziare prima della menopausa a cui viene spesso associata. Un esame senza radiazioni ionizzanti,  molto affidabile consente, attraverso una diagnosi precoce e controlli anche ravvicinati nel tempo, una prevenzione efficace anche per le donne in età fertile.

Il referto dell’esame è immediato, particolarmente completo e fornisce una serie di parametri relativi alla diagnosi di osteoporosi e di rischio di frattura:

  • la Densità Ossea correlata alla misurazione della BMD (in g/cm2) e gli indicatori T-Score e Z-Score;
  • il Fragility Score, che valuta la qualità della micro-architettura ossea del tessuto interno;
  • il FRAX integrato, con il rischio di frattura a 10 anni;
  • il Body Mass Index, con indici metabolici (Basal Metabolic Rate) e la percentuale di massa grassa.

Dopo avere eseguito esame diagnostico verrà  effettuata durante una visita specialistica con un medico esperto di osteoporosi, utile a inquadrare i rischi di frattura e a predisporre un piano di prevenzione personalizzato, che può includere modifiche dello stile di vita, cambiamenti nutrizionali ed eventualmente la prescrizione di farmaci specifici.

echolight

Osteoporosi

Malattia scheletrica caratterizzata da una riduzione della resistenza ossea che predispone a un aumento del rischio di frattura

La resistenza ossea riflette l’integrazione di due proprietà fondamentali: la massa e la qualità dell’osso

Sull’osso agiscono decine di ormoni che ne regolano la densità e che se alterati posso determinare o peggiorare l’ osteoporosi.

Il rischio di frattura dipende da una interazione tra resistenza ossea e trauma, molto frequentemente determinato da una semplice caduta.

La resistenza ossea dipende sia da fattori quantitativi, come la massa, sia da fattori qualitativi, come geometria, microstruttura, turnover, composizione cristallina e organica della matrice. L’entità del trauma è in rapporto al tipo di caduta, alla efficacia delle reazioni protettive e alla possibilità di dissipare l’energia del trauma, legata ad es. allo spessore dei tessuti molli.

Tutti i fattori che condizionano il rischio di caduta tendono ovviamente ad aumentare la probabilità di fratture.

Densità ossea e rischio di frattura

Gli studi biomeccanici in vitro ed ex vivo hanno dimostrato che la densità ossea spiega fino all’80% della resistenza ossea

Grandi studi epidemiologici prospettici hanno mostrato una consistente relazione tra densità ossea e rischio di frattura; in generale, la riduzione di una deviazione standard della densità ossea aumenta di 1.5-2.5 volte il rischio di frattura (grado di evidenza I; UK Royal College of Physicians, 1999)

La relazione tra densità ossea e fratture è simile o più forte di quella presente tra fattori di rischio largamente accettati  e altre patologie (colesterolemia, ipertensione).

Fattori di Rischio Clinici Indipendenti BMD

Cosa sono:

  • Caratteristiche Cliniche del paziente che peggiorano aspetti correlati al rischio di frattura “indipendentemente ed indipendenti” dal valore di densità minerale ossea.

Quali sono:

  • Anamnesi positiva per frattura da fragilità dopo i 40 anni
  • Anamnesi familiare positiva per frattura di femore
  • Uso di Corticosteroidi
  • Anamnesi positiva per Artrite Reumatoide
  • Abitudine al fumo attuale
  • Indice Massa Corporea ≤ 20 kg/m2
  • Intake alcool ≥ 3 unità giorno

MECCANISMI PATOGENETICI DELL’OSTEOPOROSI LEGATI ALL’ETA’

Deficit Locali:

  • Attività osteoblastica
  • TGFb1

Deficit Sistemici:

  • Vit D
  • androgeni surrenalici
  • mobilità /carico
  • alimentazione / assorbimento

MECCANISMI PATOGENETICI DELL’OSTEOPOROSI LEGATI   ALLA  MENOPAUSA (deficienza estrogenica)

Locali (diretti):

– elevati livelli di fattori locali (citochine)
– elevato turnover

  • Sistemici (indiretti):

– assorbimento calcio intestinale

+ calcio escrezione renale

+ Aumentata sensibilità al PTH

Ormoni sessuali e scheletro nel maschio
osteoporosi nell’uomo
principali cause di osteoporosi nella donna

 

esame della vitamina D
esame della vitamina D

CONCLUSIONI

  • Nell’osteoporosi la fragilità scheletrica e la conseguente suscettibilità alle fratture dipendono sia da una riduzione quantitativa della massa ossea che da una sovvertimento qualitativo del tessuto osseo.
  • Nell’osteoporosi primitiva la carenza estrogenica (con l’invecchiamento) rappresenta la causa principale di queste modificazioni quantitative e qualitative a carico dello scheletro
  • Per effettuare una prevenzione efficace, e poter diagnosticare in tempo una iniziale osteoporosi devono essere fatti gli esami di primo livello ed una MOC.